Il linguaggio dei Biofotoni

Per parlare di “biofotoni” e del loro linguaggio dobbiamo entrare nell’ambito della fisica, ovvero la scienza che studia le leggi matematiche alla base dei fenomeni naturali e fornisce accurate predizioni delle forze che operano nei sistemi complessi (un esempio di fisica è l’osservazione della famosa mela che cade dall’albero per via della forza di gravità e possiamo predire che, in presenza di tale forza, ogni mela che si stacchi dal ramo, cadrà verso il basso). 

La fisica applicata alla struttura e ai fenomeni che regolano il funzionamento di un corpo biologico, prende il nome di biofisica. La struttura di qualsiasi corpo è composta nel suo più piccolo elemento da atomi.  Quindi i tessuti e gli organi osservati nella loro composizione di base sono agglomerati di atomi che compongono le cellule che a loro volta si aggregano in organi. Ed abbiamo la materia solida nelle infinite forme che conosciamo.

Ciascun atomo è una minuscola fonte di energia con il proprio campo elettromagnetico. Pertanto, l’elemento fondamentale di cui è composto ciascun organismo è l’energia.


Ogni cellula emette un segnale specifico e proprio, caratteristico del tessuto di cui fa parte e la scienza nel 1976 ha dimostrato che alla base della trasmissione dei segnali vi è la luce. Queste emissioni luminose, tuttavia, sono estremamente deboli e quindi non possono essere osservate a occhio nudo. E’ possibile vederle solamente utilizzando appositi fotorilevatori (detektor, fotomoltiplicatori). 


Il termine “BIOFOTONI” indica il fenomeno di emissione di energia luminosa da parte dei tessuti viventi (da non confondere con la bioluminescenza che vediamo in certe forme di vita animale come le lucciole o alcuni invertebrati delle profondità oceaniche).


È stato Il ricercatore tedesco in biofisica Fritz Albert Popp, ad aver dimostrato che il DNA nelle cellule viventi immagazzina e rilascia fotoni (particelle elementari di luce detti quanti). Queste emissioni sono un vero e proprio linguaggio che regola la crescita e la rigenerazione delle cellule e controlla tutti i processi biochimici.  Ciò che è stato osservato è che quando le cellule sono sane, le frequenze risultano coerenti ed ordinate, mentre quando sono presenti situazioni patologiche o alterazioni, risultano incoerenti e disordinate, come una stonatura in musica. In tal caso, la comunicazione che trasmetteranno sarà distorta e provocherà, a catena, ulteriori alterazioni.


Quindi, riassumendo, tutti gli organi del corpo umano ed ogni singola cellula emettono una particolare frequenza, e allo stesso tempo sono in grado di captare come delle antenne le frequenze provenienti dall’esterno. Questo aspetto è fondamentale per comprendere la Tecnologia Kyminasi e la sua metodica di riequilibrio delle alterazioni a livello cellulare.



La Tecnologia Kyminasi nasce dagli studi del ricercatore indipendente svizzero Fulvio Balmelli, il cui obiettivo era quello di ottenere degli effetti in campo biologico con il solo uso di frequenze efficaci ma completamente innocue e prive di qualsiasi possibile effetto collaterale. Tali onde, una volta catalogate e poste nella corretta sequenza, attraverso complessi calcoli, sono paragonabili al linguaggio informatico al quale siamo già abituati da decenni e, così come il linguaggio informatico può far eseguire determinati programmi ad un PC, nello stesso modo, le frequenze selezionate da Fulvio Balmelli, sono in grado di creare effetti su un sistema biologico. Nel corso degli ultimi 30 anni Fulvio Balmelli ha codificato un vasto sistema di frequenze funzionale al ripristino delle attività molecolari.


La metodica sviluppata da Balmelli ha preso il nome di Citoalgoritmica (Cito- nel linguaggio scientifico significa “cellula” e algoritmo significa “una sequenza di passaggi per eseguire un compito“). Algoritmo è un’espressione di origine araba che significa tradurre in numeri una sequenza logica. 


la Citoalgoritmica può essere descritta essenzialmente come un linguaggio logico, composto da variabili, costanti, relazioni, funzioni, regole, formule, sotto-formule, ecc., tutte coordinate da algoritmi (procedimenti che risolvono i problemi attraverso un numero finito di istruzioni elementari). 


Dalla Ricerca all’utilizzo pratico


Kyminasi Technology, attraverso l’uso della Citoalgoritmica ha realizzato diversi prodotti commerciali contenenti pacchetti di frequenze (informazioni stabilizzate) caricate su diversi tipi di supporti, come ad esempio dispositivi metallici o liquidi sovrascrivibili, in base alle necessità. Tali supporti fungono unicamente da contenitori/trasportatori dei pacchetti di frequenze.